Zecche del cane: come rimuoverle e cosa fare se la testa rimane attaccata


Se siete dei fortunati proprietari di qualche amico peloso, una bella abitudine da adottare dopo ogni passeggiata è quella di controllare che qualche zecca non abbia scelto il vostro fedele amico come ospite. È bene far passare le dita sul corpo del vostro cane per cercare delle “palline” un po’ anomale e non tralasciare zone meno sospette come orecchie, mento e collo, ascelle, zampe o coda.

Le zecche sono parassiti esterni che appartengono alla classe degli aracnidi, la stessa dei ragni. La loro misura dipende dallo stadio di sviluppo, infatti dopo un pasto di sangue il loro volume può aumentare di ben 100 volte, ma comunque oscilla tra qualche millimetro e un centimetro circa. Possono essere di colore nero, marrone o rossiccio e la loro anatomia si distingue per un corpo tondeggiante, una testa dotata di un apparato boccale (rostro) che gli permette di succhiare il sangue degli ospiti e otto zampe.

L’ambiente preferito dalle zecche è caratterizzato da una vegetazione erbosa e arbustiva, in generale, però, esse preferiscono i luoghi in cui ci sono ospiti da parassitare, come per esempio i pascoli o le stalle.

Tuttavia possiamo dividere le zecche in due gruppi: la zecca dei boschi e la più diffusa zecca bruna del cane. La zecca del cane predilige un clima caldo e asciutto, ma le sue grandi capacità di adattamento le consentono di vivere sia in zone rurali che urbane, come per esempio tra le cataste di legna. La zecca dei boschi è più frequente in collina e nelle zone montane fino ai 1.300 m di altitudine, ma in generale predilige un clima fresco e umido. Le larve di zecca dei boschi restano sul suolo e si attaccano a uccelli e piccoli roditori, da adulte invece possono rappresentare una minaccia anche per uomini, cani e gatti.

Le zecche si trovano in luoghi dove la vegetazione è ricca perché non potendo saltare o volare, aspettano sull’estremità di piante o cespugli il momento di aggrapparsi al primo animale che passa e che sono in grado di avvertire grazie all’anidride carbonica e al calore emessi dal suo corpo. Una volta guadagnato un passaggio, le zecche si fissano all’ospite mordendolo, azione che non viene percepita da quest’ultimo perché questi parassiti sono dotati di una saliva che contiene principi anestetici. A questo punto la zecca inizia a succhiare il sangue ed a nutrirsi e prima che si lasci cadere spontaneamente possono passare dai 2 ai 7 giorni.

Di per sé il morso della zecca non è pericoloso, ma lo sono i virus e batteri presenti nel parassita che possono diffondersi nel corpo del nostro amico a quattro zampe causando alcune patologie. La zecca, infatti, non si limita a succhiare il sangue, ma assorbe la parte corpuscolata e rigurgita la parte liquida ed è proprio con questo processo che rischia di infettare l’ospite. Tuttavia il rigurgito non si verifica prima delle 48 ore dal morso del parassita ed è per questo motivo, quindi, che è bene rimuovere la zecca il prima possibile. Per farlo bisogna munirsi di pazienza e calma, anche perché il primo passo è mettere a proprio agio il cane e non fargli percepire nessuna preoccupazione da parte nostra: una semplice operazione potrebbe diventare una brutta esperienza per il nostro fedele amico!

Come rimuovere una zecca?

A discapito di alcuni falsi miti, è bene tenere a mente che quando la zecca è attaccata al cane, utilizzare repellenti, alcol, acetone, ammoniaca, olio o calore potrebbe essere pericoloso perché è possibile che la zecca reagisca rigurgitando il materiale infetto con una conseguente trasmissione di agenti patogeni e affondando ulteriormente nella pelle.

Per rimuovere una zecca senza combinare pasticci bisogna afferrarla con una pinzetta (in commercio ci sono pinzette concepite esclusivamente per questo scopo) nel punto più vicino alla pelle del cane e tirare leggermente compiendo anche un movimento rotatorio per fare in modo che l’apparato boccale non resti ancorato alla pelle. Durante questa operazione è importante assicurarsi di non schiacciare il corpo della zecca sempre per evitare rigurgiti da parte di quest’ultima.

Una volta rimossa la zecca è bene disinfettare la pelle e conservare il parassita in un contenitore con dell’alcol prendendo nota della data in cui è stata rimossa in modo che se il cane dovesse presentare dei sintomi nei giorni successivi quali febbre, zoppia, perdita dell’appetito, tosse, debolezza, fosse ancora possibile identificare i patogeni per poter interagire con delle cure mirate. Per lo stesso motivo è importante ricordare il punto del morso ed osservalo nelle due o tre settimane a seguire per vedere se si presenta qualche infezione o eritema, o più semplicemente prurito. In tutto questo procedimento è importante tenere a mente di non toccare la zecca a mani nude, ma proteggerle con dei guanti e successivamente lavarle. Ricorda inoltre di non gettare le zecche nel cestino dei rifiuti perché sono molto resistenti e potrebbero nuovamente rappresentare un pericolo per altri animali, ma anche esseri umani.

Abbiamo visto quale sia il comportamento migliore da adottare nel caso in cui si trovi una zecca attaccata al nostro cane, anche se il proverbio “meglio prevenire che curare” resta la strada migliore: è bene usare un antiparassitario per tutta la durata dell’anno, il quale può limitare la salita di zecche sul cane, ma che in ogni caso garantisce la loro morte una volta che quest’ultime mordono il loro ospite. Ci diverse tipologie di antiparassitari che differiscono per applicazione (fialette, collare o pastiglia) e principio attivo ed è opportuno valutare la scelta migliore assieme al veterinario perché bisogna prendere in considerazione diversi aspetti come la convivenza con altri amici gatti o cani.

Quando si trova una zecca, comunque, è sempre meglio rivolgersi al veterinario anche se sorge un minimo dubbio o se si pensa di notare qualsiasi sintomo da parte del nostro fedele amico a quattro zampe.

Cosa fare se la testa della zecca resta attaccata alla cute?

Punto numero uno: non andare in panico. Se durante l’estrazione della zecca ci accorgiamo che la testa è rimasta nella pelle, non ci dobbiamo preoccupare. Come potrebbe accadere per un qualsiasi altro corpo estraneo, ne potrebbe conseguire una piccola infiammazione con la successiva espulsione del rostro (apparato boccale della zecca). In ogni caso è necessario tenere controllato il punto del morso per vedere se si verificano delle infiammazioni o eruzioni cutanee. È sempre consigliabile sentire anche il proprio veterinario che potrebbe ritenere opportuna l’estrazione della testa per mezzo di un ago o di pinzette sterili.

Abbiamo visto, quindi, che nella battaglia contro le zecche la prevenzione per mezzo di antiparassitari è fondamentale, come lo è anche un controllo giornaliero del nostro amico peloso…un ottimo pretesto per assicurare la razione di coccole quotidiana al nostro pet!


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